Ieri pomeriggio ho preso parte ad un importante seminario promosso dai gruppi PD di camera e senato su testamento biologico, cure palliative ecc… ho ascoltato gli interessanti interventi di Marina Sereni, Livia Turco, Ignazio Marino, Paola Binetti.
Anche in tempi di mobilitazione su scuola, tagli, finanziaria, abbiamo fatto bene a mantenere questo momento di confronto. La morte, ed una morte dignitosa, ci riguarda tutti, come la nascita, come la vita.
Purtroppo anche nella morte, nella sofferenza, nella malattia che tutti abbiamo conosciuto attraverso congiunti, spesso la centralità della persona viene meno, se non addirittura l’uguaglianza (basti pensare alla disparità che c’è nel nostro paese in termini di strutture sanitarie per le situazioni terminali).
Ad oggi sono stati elaborati vari progetti di legge, con differenze, frutto di più culture e sensibilità, ma sono certa che non serva a niente non discutere dei temi che vedono differenze anche dentro il nostro partito. E’ nostro (del PD) il merito di una attenzione parlamentare sul tema, e dovremo trovare quel complesso e delicato punto di equilibrio tra regole e leggi necessarie, competenze medico scientifiche, autodeterminazione del paziente, sofferenza. E’ un tema di grande enorme delicatezza.
Mi ha colpito moltissimo l’itervento di Ignazio Marino, la sua disponibilità al confronto anche con chi è lontano dalla sua visione dell’idea del “diritto alla cura”, della sua capcità con termini assolutamente chiari di percorrere la storia della medicina e della ricerca e l’evoluzione dei temi di accanimento terapeutico e morte cerebrale.
Non si tratta di temi accademici, ma di vita quotidiana, e noi abbiamo voluto il PD anche perchè la politica possa aiutarci a costruire orizzonti ideali e valori etici più avanzati di quelli che già abbiamo, rappresentativi degli uomini e delle donne della nostra epoca, Io sono certa che saremo capaci di farlo, per Eluana, il coraggio di suo padre, e per tutti noi.
Susanna
In questo momento ho 53 anni e vivo in salute, ma “Una morte dignitosa” e la libertà di scegliere cosa per me è dignitoso, sarebbe l’ideale al quale aspirerei.
Credo profondamente che la complessità intrinseca in questi temi di diritto del cittadino che rispetta la propria morale di vita e la capacità di uno stato, che con etica laica, affronta temi giuridici i quali coinvolgono tanti aspetti della “persona”compreso quello religioso, richieda una grande apertura e soprattutto un grande rispetto per “l’altro”.
Appunto, il diverso, la diversità che può separare l’obiettivo da raggiungere che deve rimanere al disopra dell’interessi di parte.
Spero continuino ad esserci aperture ed equilibri all’interno del PD su questi temi, che ci sembrano lontani dalla vita di tutti i giorni, ma io credo facciano parte di quelle trasformazioni culturali e sociali epocali, capaci di mettere in movimento anche i cervelli dei cittadini ormai addormentati dai media. Per piacere non trascurate gli aspetti etici e culturali. grazie Catia
Cara Catia,
il tuo commento mi conferma come questi temi siano sentiti da ognuno di noi, e mi confermano contemporaneamente quanto sia grando la loro delicatezza.
Proprio per tutto questo penso che il PD possa dimostrare che la politica può fare passi avanti e comporre nuove sintesi facendo crescere culturalmente ed eticamente questo Paese e le sue regole di civile convivenza.