the day after

Tre settimane.

Tre settimane di battaglia durissima, di interventi nel merito del provvedimento, di costruzione di centinaia di emendamenti, poi l’uso di tutti gli spazi del regolamento, fino all’ostruzionismo.  Noi dentro, e fuori i cittadini.  Poi ieri sera, esauriti tempi, parole, voci,gesti..il voto, e il nostro simbolico votare con la Costituzione in mano. Hanno vinto. Chissà se avranno festeggiato degnamente.

Amaro, tanto amaro in bocca, anche se sapevamo benissimo per il Premier questa era la battaglia della vita,della impunità, la salvezza dalla condanna imminente, scontata,nel processo Mills. Sapevamo che i numeri sono quelli del 14 dicembre più gli acquisti. Sapevamo che solo improbabili assenze dall’altra parte potevano salvarci. Ma è stato terribile ugualmente.

Oggi leggo i commenti. Quelli degli editorialisti, quelli sui social network. E l’amaro cresce.

“Cosa ci fate lì?”..”Non avete fatto abbastanza”…”dimettetevi in massa”, e poi la perla, che qualcuno cita anche, di Asor Rosa che ipotizza addirittura una sorta di sospensione della democrazia e ricorso alle forze dell’ordine..(come se di norma le forze dell’ordine non rispondessero a chi governa tral’altro)

Cosa è accaduto a questo Paese? Me lo chiedo non retoricamente.

Ho già scritto più volte della sensazione forte di sgretolamento dello Stato e delle sue fondamenta ..la scuola, il welfare, il sistema degli enti locali, l’economia..ma c’è qualcosa di più profondo che cresce e che dobbiamo fermare, la sfiducia nella democrazia, nella rappresentanza e nelle sue regole.

E‘ questo il virus letale che più mi angoscia in questi giorni. L’idea che vedo strisciare, e che qualcuno incoraggia con grande irresponsabilità, che le battaglie democratiche, la mobilitazione civile, la politica, i sindacati, l’esercizio del pensiero e della parola, il voto…non servano più a niente,che si debba ricorrere ad atti forti, o addirittura a uomini forti per voltare pagina.

Attenzione amici miei. 

Noi siamo messi male, il nostro Paese sta male, ma siamo ancora un Paese civile e democratico, guai a non crederci più..faremmo il loro gioco, e vincerebbero loro. Io, nonostante il sapore di fiele in bocca da giorni, continuo invece a pensare che questo sistema è alla fine..che gli Scilipoti e i suoi degni soci potranno danzare ancora un pò,ma che il loro Titanic sta affondando.. Ma per far si che non si trascinino dietro il Paese intero noi dobbiamo difenderla questa democrazia, dobbiamo certo cambiare i nostri partiti, ..ma dobbiamo difendere quella Costituzione che ieri abbiamo sventolato contro la maggioranza, dobbiamo difendere il Parlamento e le regole…perchè da lì dovemo ripartire per risalire..

Io non credo che la maggioranza degli Italiani continui a fidarsi di questo Governo, credo che dobbiamo fare di tutto per andare al voto prima possibile, dobbiamo farlo con gli strumenti democratici e non stancandoci di batterci fuori e dentro al Parlamento

4 thoughts on “the day after

  1. Cara Susanna, ho commentato diverse volte su Fb l’andamento delle votazioni sul processo breve.Mi onoro della tua amicizia anche se solo virtuale. Che dire..sottoscrivo tutto quello che hai detto..ma in noi, nei cittadini onesti, cè grande amarezza..non ne possiamo piu’. Oggi ho scritto una mail alla Presidenza della Repubblica per esternare tutta la mia indignazione. Vogliamo ritornare ad essere cittadini di un paese normale,civile, democratico..dove far crescere in serenita’ i nostri figli. La gente ha bisogno di vedere che c’è la parte sana ed onesta della politica che lotta contro questo regime mediatico-populista.Quindi non vi fermate..lottate..alle vostre spalle c’è tanta gente che vi segue e vi ammira. Se posso dare un consiglio cercate di dare la maggiore visibilita’ alle Vostre iniziative. Cercate di rompere il gioco del nano puttaniere che in un modo o nell’altro occupa sempre la scena. E’ questo,come saprete bene, uno dei suoi segreti per promuovere le sue idee populiste.
    Forza Susanna..noi ci siamo
    Giacomo

  2. Grazie Giacomo, parole come le tue sono importanti, credimi. Adesso tutti attendiamo il presidente Napolitano, ma sappiano anche che i suoi poteri sono limitati..e che un cambiamento vero puo venire solo dal corpo elettorale. L’amarezza è tanta, ma guai a noi fermarsi!
    Un caro saluto
    Susanna

  3. Ciao Susanna,ancora una volta grazie.Leggo le tue parole come se le avessi scritte e pensate io e questo mi onora e commuove allo stesso tempo.Siamo tanti a credere nell’italia,nella meraviglia del suo ordinamento costituzionale e giuridico…con lo stupore di notare che questo sistema, nonostante le bordate, ha resistito per 14 anni…Oggi però comincia seriamente ad essere messo in crisi nelle fondamenta…dalle continue furbate,dal disprezzo per le regole democratiche,dal sovvertimento dei valori, dalle leggi ad personam, dal vilipendio incessante per le istituzioni.Ripartire dalle regole,capendo quanta sostanza ci sia nella garanzia delle forme e quantà libertà e possibilità per tutti.Eguali.
    Forza e a presto!!!

  4. On. Susanna Cenni, le torno a ribadire da persona disoccupata, con una professione di autista , Voi politici di opposizione, potete fare ostruzionismo, perchè alla fine del mese, potete mangiare, ma allo stesso tempo, dovete preoccuparvi di milioni di disoccupati, che come me, non hanno difese economiche, io posso essere letto, grazie al pc, ma la stragrande maggioranza dei disoccupati, non ha neanche voglia di scrivere, ammesso che siano in possesso di pc e non lo dico per presuntuosità, a differenza della stragrande maggioranza di amici virtuali su fb, che appoggiano la vostra lotta, se và a leggere i loro profili, sono tutti professionisti o persone che lavorano nelle pubbliche amministrazioni o insegnanti di ruolo, le voglio dire che i suoi interlocutori su fb o sul sito è tutta gente che lavora e se io fossi al loro posto, ragionerei come loro, ma voi on. cenni dovete ascoltare me e per meglio dire NOI disoccupati, che siamo DISARMATI sul lato economico e quindi vulnerabili, allora non ci potete rimanere disarmati e ci date un calcio nel sedere, perchè scomodi alle vostre idee, non è giusto, mettetevi VOI al mio e nostro posto e vedrete che cambiereste strategia, Questo è il messaggio che voglio farvi arrivare, dovete ascoltarmi, perchè io sono un autista e quindi OPERAIO e dovrei rientrare nella vostra ideologia di appartenenza, sarei grato se lei condivida questo mio pensiero e mi SCUSO se lei abbia pensato al mio intervento, come ad un attacco nei suoi riguardi, ma semplicemente è laq reazione di una persona esasperata e che non sà più a chi e come chiedere AIUTO

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