Mentre scrivo queste riflessioni estive, in Aula si sta svolgendo la discussione generale sul decreto svuota carceri; a Roma, in tv e nei dintorni della Camera, i giornalisti trepidano in attesa della sentenza della Cassazione su Silvio Berlusconi, e anche a Siena si è conclusa ieri l’indagine sulla vicenda acquisizione Antonveneta dal Monte dei Paschi. Tribunali, vicende giudiziarie, coinvolgimenti di figure pubbliche, possibili ricadute sulla politica, sui protagonisti. Sul Monte dei Paschi giunge anche una preoccupante contestazione dalla Commissione Europea al piano di risanamento che, se non chiarita, potrebbe produrre conseguenze pesantissime. Vedremo come il tutto procederà, credo convintamente che i vertici della Banca, insieme alle istituzioni e alla responsabilità dei lavoratori abbiano già compiuto scelte nette e decisive che vanno difese e che spero saranno difese anche dal Governo.
Intanto, nel Paese reale, quello delle saracinesche, delle fabbriche, degli uffici, della scuola, i timidi segnali che provengono dalle previsioni sull’ultima parte dell’anno, dall’export, dalla percezione di alcune imprese, non riescono comunque ad attenuare la disoccupazione, ancora in crescita tra le giovani generazioni, e la dimensione complessiva dei senza lavoro.
Enrico Letta qualche giorno fa, incontrandoci, dopo la bruttissima e grave gestione da parte di Alfano (che continuo a pensare meriti le dimissioni) della vicenda della donna kazaka, ha fatto il punto sugli impegni del Governo parlando della “fine della salita, di una fase di pianura nella fine dell’anno, con una discesa nel 2014”.
Forse la salita è finita, ma è evidente che gli Italiani e le imprese non lo hanno ancora percepito materialmente. Il Paese è stremato dalla crisi e dalla sfiducia, e il lavoro da fare è enorme e richiederebbe un Governo ben diverso da quello “di necessità” o “di servizio” che siamo stati costretti a fare.
Ciò nonostante, credo che debba esser riconosciuto a Letta un lavoro instancabile che sta producendo alcuni importanti effetti, e che dovremmo riuscire a dare più conto delle cose che anche in queste settimane stanno procedendo nella discussione parlamentare: il decreto del fare, il decreto sugli eco bonus, il provvedimento sulle pene alternative al carcere, la modifica sostanziale del finanziamento ai partiti.
Il Consiglio dei Ministri ha inoltre reperito altre risorse oltre ai 40 miliardi per i pagamenti della pubblica amministrazione. Esamineremo il decreto sul lavoro, si insedierà il comitato dei 40 per le riforme istituzionali e ieri, passaggio molto importante, la conferenza dei presidenti dei gruppi ha deciso un percorso accelerato per la legge elettorale che dovrà concludersi entro il mese di ottobre.
A questo aggiungo l’importante lavoro che il Premier, con uno stile sobrio cui gli italiani sono poco avvezzi, ha svolto e sta continuando a svolgere sugli scenari internazionali, ottenendo riconoscimento e autorevolezza, costruendo credibilità.
È per questo che credo che il Governo debba essere ancora appoggiato e che debba lavorare ancora, perché questi mesi (fine 2013 e 2014) saranno quelli cruciali per i risultati della semina di queste settimane. Poi ci auguriamo di poter costruire un’altra storia, prima di tutto per l’Italia e poi anche per il Pd. Non voglio tacere, ovviamente, dei problemi del Pd, della pessima immagine che l’ultima direzione nazionale è riuscita a dare, del percorso accidentato verso il congresso. Io credo che a Epifani sia toccato di gestire una fase tutt’altro che invidiabile, ma quel congresso deciderà davvero della vita o della morte di quello che il Pd avrebbe dovuto essere e non è mai stato e bisogna avere il coraggio di aprirsi con determinazione. O ci si apre, o si muore.
Abbiamo già alcune candidature, forse ce ne saranno altre, alcune magari faranno un passo indietro, ma non mi pare questo il tema centrale. Mi appassiona poco la discussione sulle regole, sullo statuto e sulle date. Penso che si debba partire subito, dai territori, come ho scritto insieme ad altri colleghi alcuni mesi fa e come lo stesso Pd senese ha indicato. Penso che si debba riempire di contenuti la nostra discussione: gli errori compiuti, chi siamo, come ci organizziamo per interpretare la “parte” di società che vogliamo rappresentare, quei valori che ci tengono insieme, quale visione dell’Italia e del mondo abbiamo, cosa diciamo a chi non ha più speranza, cosi come vogliamo aiutare chi crede nell’Italia e nelle sue potenzialità. Penso che il segretario può essere il candidato premier, ma può anche non esserlo, che esisteremo se avremo una comunità coesa, non solo un leader salvifico, ma che abbiamo indubbiamente bisogno di leadership nuove, che si liberino dai codazzi scodinzolanti dietro al capo corrente di turno, che hanno voglia di costruirlo sul serio questo partito ridando dignità e valore al ruolo dirigente, nei territorio e nelle sedi nazionali.
Le energie nella società ci sono, lasciamole entrare. Non so ancora quale sarà la mia scelta congressuale, vedremo chi sarà in campo e soprattutto quali idee si confronteranno. Intanto cercherò di dare un contributo con l’Agorà delle Terre di Siena, a settembre, un appuntamento aperto, con modalità di discussione nuove per discutere di rappresentanza, società e politica, e chi vorrà, come sempre quando ci si ascolta, potrà portare e ricevere pensiero ed esperienza.
Concludo raccontandovi quanto è avvenuto ieri sera nel gruppo parlamentare. Abbiamo eletto il direttivo del Gruppo. E’ stata l’unica elezione avvenuta con un voto segreto, con una preferenza. Beh, inaspettatamente sono stata la più votata dai miei colleghi e dalle mie colleghe e sono risultata prima eletta. Il Direttivo non è un organismo “potente” o “decisivo”, ma una volta tanto è in parte sfuggito alla lottizzazione correntizia, alla logica dei “pacchetti” confezionati e qualche sorpresa, tra le quali la mia c’è stata. Ve lo racconto, intanto perche mi ha fatto piacere, e poi perché anche questo può essere un piccolo segnale di cambiamento, forse non tutto è perduto.
Per chi parte, buona vacanza e buon riposo. Io forse dopo ferragosto riesco a scappare per qualche giorno.
Per chi resta a casa, comunque buon riposo e magari ci vedremo ad una delle feste del Pd che grazie ai volontari continuano ad essere tante.
Per tutti, non molliamo, siamo l’unica possibilità che ha questo Paese.
Un caro saluto,
Susanna