#UE: direttiva UE contro le pratiche sleali

La lunga filiera dell’agroalimentare che inizia dalla terra e arriva alla nostra tavola può presentare dei rischi. Sono le cosiddette pratiche sleali che vanno dai pagamenti tardivi, alla cancellazione degli ordini fino al non rispetto dei contratti, solo per fare alcuni esempi. Contro queste trappole, fonti di inefficienze e di sprechi, è in atto una battaglia a livello europeo che deve essere sostenuta anche nel nostro Paese. “Dopo oltre dieci anni di discussioni – ha detto Paolo De Castro, vicepresidente europeo della Commissione agricoltura in audizione alla Commissione agricoltura del nostro Parlamento – dopo 3 comunicazioni da parte della Commissione e dopo che ben 20 Stati membri (tra cui l’Italia) hanno legiferato in materia, lo scorso 12 aprile il Commissario Hogan ha presentato la proposta di direttiva europea sulle pratiche commerciali sleali nella filiera alimentare”. Una proposta che sosteniamo e che punta a migliorare in ogni sua componente la catena alimentare che lega agricoltori a consumatori. Nel mirino ci sono la lotta agli sprechi, alle inefficienze economiche, il rafforzamento delle prerogative contrattuali degli agricoltori. Il lavoro è molto complesso e i tempi sono stretti, tenuto conto che c’è la necessità da un lato di migliorare la proposta in Parlamento europeo, dall’altro di ratificare gli accordi con gli Stati membri. C’è poi la necessità di rassicurare alcune categorie, spiegando che non siamo di fronte a ‘una caccia alle streghe’ come l’ha definita De Castro, ma a una proposta di miglioramento della filiera agroalimentare con vantaggi per tutti dai produttori ai consumatori fino alle tante persone che lavorano in questo settore. Abbiamo sulla direttiva ascoltato in commissione associazioni agricole, mondo dell’artigianato, della GDO, abbiamo ascoltato consumatori e ieri Oxfam, che ha partecipato anche alla fase di consultazione europea. Dovremmo concludere il nostro parere a settembre.