Convenzione di Istanbul, decreto contro il femminicidio, Codice rosa nel Pronto soccorso, congedi per le vittime di violenza, Piano Nazionale Donne, commissione inchiesta sul femminicidio, incentivo assunzioni da parte di cooperative sociali di donne vittime di violenza di genere, divieto di licenziamento a seguito di denuncia di molestie, tutele per figli orfani di crimini domestici. Le donne non dovranno più scegliere tra lavoro e maternità, perché abbiamo eliminato la vergognosa pratica delle dimissioni in bianco, abbiamo esteso le indennità di maternità, i congedi di maternità e paternità e sostenuto le donne e gli uomini con figli con voucher baby sitter, premi alla nascita o all’adozione di un minore, buono iscrizione asilo nido, welfare aziendale. La legislatura che si è appena conclusa è stata quella con il più alto numero di donne in Parlamento, grazie anche all’altissima percentuale di presenze nelle liste del Partito Democratico, che ha avuto tra gli eletti oltre il 37% di donne. Per la prima volta abbiamo approvato la legge che inserisce l’equilibrio di genere nelle norme per l’elezione dei consigli regionali e introdotto un articolo che prevede la presenza di donne nei consigli di amministrazione dei consorzi agroalimentari. Ma soprattutto, per la prima volta, abbiamo inserito in Bilancio il gender budgeting, perché eliminare le disuguaglianze non è solo una questione sociale, ma anche economica, visto che porta a migliorare le performance di crescita del Paese.
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