“Il percorso per le riforme può dirsi avviato. Con il voto di questa mattina al testo di legge elettorale alla Camera è stato compiuto un primo passo di quel percorso che dovrà vedere poi le modifiche al titolo V della Costituzione e il superamento del bicameralismo perfetto”. Con queste parole Susanna Cenni, parlamentare del Pd alla Camera, commenta il voto finale di questa mattina alla Legge elettorale.
“Certamente – prosegue Cenni – quel testo può ancora esser migliorato in alcune parti ancora critiche nel passaggio al Senato. Resta però per me una ferita profonda: la bocciatura di tutti gli emendamenti sulla democrazia paritaria, compresa la semplice norma antidiscriminatoria. Norme elaborate congiuntamente alle parlamentari delle altre forze politiche, in conseguenza della quale lunedì scorso insieme a moltissime colleghe, ho abbandonato l’aula. E’ stato un momento buio della nostra discussione. Un ritorno indietro molto pericoloso dopo i passi avanti che erano stati compiuti in questi anni e che consentiranno nel mese di maggio di votare per i consigli comunale con la doppia preferenza.”
“Credo – conclude Cenni – che occorra porre rimedio. Il tema riguarda il Pd e il Parlamento intero davanti al Paese e a quella straordinaria mobilitazione di donne che da anni chiede all’Italia “se non ora quando un Paese per uomini e donne?”. Oggi il mio è un voto condizionato a un intervento che possa recuperare il danno, durante la discussione al Senato, anche alla luce delle parole del capogruppo Speranza. Un voto che non potrebbe ripetersi se quel testo ritornasse alla Camera senza norme antidiscriminatorie”.