Una legge necessaria per eliminare gli stereotipi di genere

Le donne Italiane lavorano, studiano, corrono ogni giorno in modo funambolesco tra lavoro, famiglia. Ma l’immagine che i media e la pubblicità veicolano è bene diversa. Non c’è equità nelle rappresentazioni delle donne sui media, sia da un punto di vista dell’immagine che ne viene data, sia per la parità di accesso nelle campagne elettorali. La proposta di legge che ho presentato alla stampa qualche giorno fa, si pone come obiettivo quello di modificare la situazione e porre  fine agli stereotipi utilizzati dai media nella rappresentazione delle donne, che la ritraggono quasi sempre come vittima o sottolineando soltanto le sue qualità fisiche. E’ necessario invece garantire la parità di accesso ai mezzi di comunicazione e intervenire sulla tutela della dignità della donna nell’ambito della pubblicità e della comunicazione, ed è quello che voglio sottolineare in questa proposta di legge. Il testo propone l’avvio di una serie di azioni concrete, pensate per tutelare la dignità della donna e dell’uomo nell’ambito della comunicazione mediatica e pubblicitaria, garantire la parità di accesso a tutti i mezzi di comunicazione, con particolare attenzione alle campagne elettorali per le competizioni politiche e dare vita ad un sistema che consenta ad associazioni, istituzioni, cittadine e cittadini di segnalare trasmissioni televisive e pubblicità ritenute lesive della dignità femminile o proponenti stereotipi di genere.

La legge parte un pò da Siena e dalla discussione che abbiamo aperto il 7 settembre del 2009 al Santa Maria della Scala, e pertanto sentivo di dovere un impegno alle amiche con le quali tale dibattito sul corpo delle donne e sulla loro dignità si è avviato.

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