Una mozione per sollecitare una riforma urgente del sistema carcerario italiano

Anche Susanna Cenni è tra le firmatarie di una mozione a prima firma della parlamentare Pd Rita Bernardini, presentata per sollecitare il governo ad una riforma del sistema carcerario italiano.
“E’ necessaria ed urgente – si legge nella mozione – un’azione riformatrice che, partendo da una comune riflessione sulle cause che hanno generato quella che per i firmatari del presente atto di indirizzo è l’attuale situazione di illegalità in cui versa il nostro sistema penitenziario, favorisca la reale attuazione del principio costituzionale di cui all’articolo 27, comma 3, della Costituzione; riforme che devono procedere nel senso di garantire al detenuto il rispetto delle norme sul «trattamento» all’interno delle carceri e sull’accesso alle misure alternative, risolvendo in maniera radicale non solo il problema del sovraffollamento delle carceri ma anche tutti i problemi del mondo giudiziario che ruotano intorno ad esso”.

La mozione impegna il Governo “ad assumere iniziative, anche di carattere normativo, volte ad attuare, con il più ampio confronto con le forze politiche presenti in Parlamento, una riforma davvero radicale in materia di custodia cautelare preventiva, di tutela dei diritti dei detenuti, di esecuzione pena e, più in generale, di trattamenti sanzionatori e rieducativi”.

“La mozione sulle carceri – spiega Rita Bernardini – ha raggiunto quota 78 firme. In queste ore stiamo chiedendone la calendarizzazione in aula perché riteniamo che non si possa rimanere inermi di fronte allo stillicidio di morti che scandiscono il tempo di una condizione divenuta insostenibile per tutta la comunità penitenziaria. Le nostre carceri sono al massimo di sovraffollamento mai raggiunto e al minimo di presenza di personale (agenti, educatori, psicologi, medici e infermieri).

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