Cara Susanna, hai iniziato, a mio parere, con grande capacità ed impegno, il tuo operato nazionale.
Penso che tu non dimentichi mai, malgrado gli impegni, la nostra Toscana. Il quadro venatorio nazionale è mediamente totalmente opposto a quanto accada da noi (sopratutto per le provincie di Firenze, Siena ed Arezzo) dove la pressione degli ungulati, cervidi e bovidi, è totalmente sfuggita di mano a chi dovrebbe tutelare il territorio, la produzione agricola e la sopravvivenza dei “contadini” edi imprenditori agricoli.
I grandi numeri nazionali (per quanto riguardino i titolari di tesserini) non devono lasciarti sfuggire di mente che questi grandi numeri, per noi in Toscana, significano sopratutto: pressione esagerata (a scapito della agricoltura) – gestione quasi privatistica della caccia selezione ai soli fini della ristorazione – miopia indotta (dai cinghialai) dalle autorità locali, incapaci (o omertose) di valutazione sulla reale “invasione” dei pseudo cinghiali-maiali che, esauritasi la domanda della ristorazione, spariscono nel nulla, ma non dai nostri campi e vigneti. (grandi numeri sono anche i fondi che mancano alle nostre ATC per risarcire i danni delle campagne precedenti al 2008). Comunque, nutro fiducia nel tuo impegno e spero che qualche bricciola del tuo tempo tu lo possa dedicare alla nostra terra!
Giovani Borella
One thought on “Una riflessione sulle politiche venatorie”
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Caro Giovanni,
per me prima di tutto viene la mia terra. Ed è quella che ho ben presente quando mi occupo di proposte nazionali, anche perchè sono convinta che un pò più di valori e di esperienze della nostra terra potrebbero ben contagiare il paese…
Ovviamente il contatto con tutti voi mi sarà fondamentale quindi mi raccomando, scrivetemi e fatevi sentire anche con le vostre critiche!!
Grazie
Susanna