Sostenere e tutelare l’agricoltura sul territorio provinciale, incentivando la partecipazione di tutti i soggetti coinvolti. E’ quanto è emerso dall’iniziativa “Agricoltura e sviluppo rurale in terra di Siena, le scelte per crescere”, promossa a fine aprile a Montalcino dal Forum del Pd su agricoltura e sviluppo rurale e che ha visto la partecipazione, insieme a me, del candidato alla presidenza della Provincia di Siena Simone Bezzini, di tanti amministratori locali, dei rappresentanti delle associazioni dei produttori e dei consorzi e di molti agricoltori.
Dare nuova centralità all’agricoltura oggi non significa solo occuparci degli agricoltori, ma anche di cibo, di consumi, di sicurezza alimentare, di ambiente, di territorio, di paesaggio, di salute, di impresa e di mercato. Lo vediamo anche nel nostro territorio, dove il paesaggio è il principale “prodotto di qualità” dell’agricoltura senese: a quel paesaggio si lega il mantenimento delle nostre bellezze naturali e paesaggistiche, la qualità della vita e l’eccellenza delle nostre produzioni agroalimentari. Partendo da queste basi, occorre dare centralità alle esigenze del settore e alle sue prospettive di sviluppo e di crescita, affrontando il tema su dimensioni locali, ma anche globali. Questo è quello che si propone di fare il Partito democratico in provincia di Siena per accompagnare un settore che, non dimentichiamolo, è un importante motore della nostra economia. Durante la giornata di Montalcino è emersa la proposta di creare un forum permanente di consultazione sulle iniziative portate avanti in Parlamento e dagli enti locali: uno spazio di dibattito dove tutti i soggetti interessati, dagli agricoltori ai produttori fino ai consumatori, potranno portare il proprio contributo e alimentare il confronto di idee.
Come parlamentare membro della Commissione agricoltura e come coordinatore del Forum provinciale del Pd, io credo che questo strumento potrebbe essere davvero utile per rafforzare l’unità del mondo agricolo e rendere più incisive le nostre battaglie verso il governo. Un governo che fa proclami eclatanti in difesa del settore, che riunisce i ministri agricoli dei paesi G8, ma da cui non si capisce ancora quale sia la prospettiva che vuol dare alla nostra agricoltura. In provincia di Siena, come in tutto il paese, l’agricoltura ha bisogno di attenzione e risposte concrete: il rifinanziamento del Fondo di solidarietà nazionale; del Piano irriguo, di politiche a sostegno e di incentivo al rafforzamento strutturale, alla cresciuta dimensionale e agli accordi di filiera; di credito a politiche di qualità, di diversificazione, di miglioramento ambientale e di crescita della agro-biodiversità e della produzione biologica.
Mi fa piacere che, in un quadro di marginalità assegnato all’agricoltura da questo governo, Simone Bezzini, che si candida alla presidenza della Provincia di Siena sostenuto, tra gli altri, dal Partito democratico, abbia dedicato un’ampia parte del suo programma agli obiettivi e alle azioni da mettere in campo per lo sviluppo rurale in Terra di Siena. Mi auguro che il nostro modello, basato su un dialogo e su un confronto che va oltre il mondo agricolo per rientrare nelle scelte strategiche del governo del territorio, possa diventare un punto di riferimento oltre i nostri confini.
PER APPROFONDIRE:
– Il documento sullo sviluppo rurale elaborato dal Forum provinciale del Pd
Credo sia emerso come anche l’agricoltura debba modificare il proprio modo di fare imprenditoria. Al tempo stesso occorre estendere l’informazione sui prodotti della nostra terra che sono sempre stati di alto livello e la sfida non va incentrata solamente sul protezionismo ma va vinta sulla qualità del prodotto, sulla conoscenza che solo certe terre sono in grado di dare “quel prodotto con quella definizione”. Non dimentichiamoci l’accesso al credito che è un altro punto importante anche se il settore dell’agricoltura non è certamete più penalizzato di altri potendo, in parte, ricorrere ad incentivi economici di tipo pubblico.
Cara Susanna, spero che Te o qualcuno del Tuo entourage possa rispondermi, comunque devo essere sincero vedo impegno nel Tuo essere parlamentare, vedo nuovi metodi di comunicazione per avere un rapporto molto cordiale con gli elettori che Ti hanno votata. Perfetto no!
Prima di scrivere ciò che penso devo comunque chiarire alcuni punti:
1) Non so com’è capitata la mia mail di ex verde che non ha mai sopportato i ricatti politici che negli anni Pecoraro Scanio (il peggior ministro dell’agricoltura che la nosta nazione abbia avuto dal dopoguerra ad oggi) ha portato ai governi di centro sinistra. Sono contentissimo che oggi sia ormai defunto politicamente.
2) Sono felice che mi arrivino le Tue mail, sapere che qualcuno ancora crede a questo mondo agricolo che non è fatto solo di economia e di export ma anche di persone che ogni giorno lottano con la terra per consentire che sulle nostre tavole arrivino prodotti qualitativamente validi.
Detto questo anch’io ho avuto esperienze politiche non ad alto livello come la Tua. Sono stato nella segreteria comunale e provinciale e regionale del movimento verde. Oggi mi trovo a non riconoscermi nei valori ambientali della parte politica dalla quale provengo ma ritrovo tanti amici nel nuovo PD. Uno per tutti, Tommaso Franci, che non volendo sottostare ai diktat di Pecoraro era uscito dal movimento verde già tanto tempo fa.
Anch’io non riconoscendomi più nel movimento verde ho cambiato rotta e sono diventato nell’ultimo anno fiduciario della condotta Slow Food della Piana Fiorentina. Questo perchè? Perché Slow Food con la sua campagna di Buono, Pulito e Giusto è l’unico movimento che cerca di mantenere i valori della terra.
Come dice il nostro mentore e presidente ad onorem, Carlo Pedrini, nel libro “Buono, Pulito e Giusto”, non è possibile acquistare peperoni che arrivano dall’olanda che anche se costano meno non hanno il solito gusto dei nostri, colti e mangiati. Comunque hanno fatto 1400 chilometri per arrivare sulle nostre tavole con un consumo di carburante ed una produzione di inquinamento incredibile. Oppure non si può pensare che nell’Agro Pontino si sia diventati i maggiori produttori mondiali di Kiwi (prodotto che nasce in Cina in territori temperati con clima tendente all’umido) ed oggi abbiamo anche il marchio IGP. Buon prò per i produttori che hanno avuto l’idea, ma la ricaduta sul territorio rischia di essere devastante negli anni. Prova ad informarTi di quanta acqua ha bisogno una pianta di kiwi, proprio durante il nostro periodo primavera – estate e fatti due conti pensa a quale rischio potremo andare incontro.
A cosa serve un ministero se non riesce a salvaguadare le produzioni locali e/o non monitorizza altre produzioni che se fatte in larga scala rischiano di portare più dolori che benefici. (p.s. i dolori si pagano tutti mentre i benefici sono sempre a vantaggio di pochi)
Soluzioni? Ci sono! Filiera corta, GAS (n.b. un governo di destra è riuscito a regolamentare i GAS. assurdo!), investimenti nelle politiche ambientali e del territorio. Ecco la nuova frontiera che il nostro Presidente. Hops! Mi riferisco ad Obama, non a Silvio. L’omino abbronzato, come è stato definito da qualcuno, sta ponendo come basi del nuovo mondo. Noi dovremmo essere pronti a cogliere l’attimo. Carpe diem.
Un saluto e Buona Fortuna e finché non Ti abbasserai al ricatto delle Lobbies, ce ne sono tante anche vicine al PD, avrai il mio sostegno.
Enrico