Il pd al lavoro per una correzione in direzione dei ceti piu deboli, delle pensioni, dell’equità.
Sono ore difficilissime, decine e decine sono i messaggi, le storie personali, le mail, le telefonate che raccolgo da cittadini preoccupati per il proprio futuro. Cerco di rispondere a tutti, non sempre ci riesco perché sono davvero tanti, perché sono persone, non numeri. Ma non basteranno le mie risposte.
Questo sto respirando mentre lavoriamo nelle commissioni, in aula sul provvedimento che da Martedì è alla Camera. E mentre respiro tutto questo, cerco di non dimenticarmi dove eravamo un mese fa, i titoli dei giornali: default.
Non più tardi di ieri ancora una volta il Presidente Napolitano ha ricordato al Paese che abbiamo sfiorato il disastro e toccato i confini con la Grecia. Non vi è dubbio. Per tre anni e mezzo non si è voluto fare i conti con la gravità dei sommovimenti internazionali, con la debolezza del nostro Paese e con l’indebitamento pubblico crescente. Oggi, anche grazie a 20 mld lasciati appesi dalle ultime manovre finanziarie sotto il sibillino titolo “clausola di salvaguardia” che avrebbe messo a rischio le detrazioni per le famiglie, deve essere varata una nuova manovra che sfiora i 30 mld, indispensabile per evitare il crollo del sistema.
Le famiglie, i pensionati che stanno sotto i mille euro, coloro che lavorano dall’età di 15, 16 anni, e poi tante donne già colpite dalle modifiche già avvenute in questi anni, stanno da giorni facendo i conti con la manovra “salva Italia”. Sono conti pesanti, sui quali anche in queste ore, noi, del pd stiamo cercando in parlamento di portare le modifiche in direzione di una maggiore equità, pur nel rispetto dei saldi definiti dal Governo.
Indicizzazione delle pensioni fino a tre volte il minimo, revisione ai fini pensionistici delle penalizzazioni per i lavoratori precoci e per le donne, detrazioni sulla prima casa per i redditi più bassi, patto di stabilità per gli Enti locali, finanziati con un più deciso intervento sui capitali scudati, sulla tracciabilità dei pagamenti e sull’evasione fiscale. Riteniamo che su questi punti si possa con determinazione ancora lavorare costruendo un accordo con le altre forze politiche. Lo riteniamo doveroso per dare davvero al Paese un messaggio di maggiore equità nel concorrere ad una fase di straordinaria gravità.
E’ una manovra durissima, e certo il Pd avrebbe fatto scelte diverse, che in più di un’occasione abbiamo reso pubbliche, ma è anche doveroso ricordare quale scenario si sarebbe aperto se avessimo scelto di andare al voto subito. Vediamo dei segni importanti: dopo anni, si chiude finalmente l’ignobile pagina dei condoni, si torna a mettere a disposizione delle piccole imprese un pacchetto di misure e di risorse (circa 10 mld) fondamentali se vogliamo creare lavoro, che si cominciano a toccare beni di lusso in maniera concreta, e che a partire da redditi alti e seconde case, di fatto si comincia a colpire i patrimoni.
Penso che si possa e si debba fare di più.
Ci sono cose nel decreto che mi lasciano perplessa, penso agli articoli che intervengono sulle Province, sui Municipi, e che non toccano ad esempio la pletora di Enti ed Agenzie ancora numerosissime e davvero troppe nel Paese (solo in agricoltura se ne contano una quindicina), ed ancora il ricorso così marginale ad un intervento sui capitali scudati, ma in una fase così drammatica la responsabilità verso il Paese viene prima di tutto, ed il pd ha scelto di mettere l’Italia al primo posto.
Lunedì i lavoratori sciopereranno in modo unitario dopo tanto tempo. Avviene dopo anni nei quali alcuni avevano scelto la strada delle trattative a Palazzo Grazioli. E’ una fase drammatica, ma è importantissimo che i lavoratori tornino ad essere uniti. Una parte della loro piattaforma è oggetto del nostro lavoro di pressione sul Governo, e spero che martedì, anche in forza di questa ritrovata unità, quei temi possano essere oggetto di equa riscrittura.
Il Pd la sua scelta di responsabilità nazionale l’ha compiuta e la manterrà sostenendo Monti.
L’Italia sta facendo la sua parte stringendo i denti, ma adesso pretendiamo con energia che l’Europa, che nei prossimi giorni si confronterà su trattati e politiche monetarie e finanziaria, faccia la sua, perché altrimenti tutto questo potrebbe essere poco utile, ed il tempo dello scambio di sorrisi franco/tedeschi è davvero finito, non c’è davvero niente per cui ridere.
One thought on “VERSO L’APPROVAZIONE DELLA MANOVRA SALVA ITALIA”
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Cara susanna sappevamo tutti che eravamo in crisi ( anche se gli aerei sono pieni e ai ristoranti si deve fare gomitate per entrare), peccato che la mia famiglia è tanti anni che non fa la fila ai ristoranti, è una vita intera che rinunciamo, nel 63 mia padre acquistò un piccolo podere sono stati anni durissimi, quando potevamo tirare un sospiro i miei genitori si sono ammalati, ho dovuto accudire loro e crescere mio figlio, continuando a lavorare se volevo viviere, mia madre ha l’alazaimer da 12 anni con 480 euro di pensione, solo da due anni gli hanno dato l’accompagnamento, in tutto 980 euro, come fare con questa cifra a mantenere una badante il mio stipendio è di 1180 euro e mio figlio studia fuori casa, non si può e così tutta la mia famiglia si è sacrificata per prendersi cura di lei, niente tempo libero niente ferie, dove sono le istituzioni, non ci sono,mai state, ma adesso dobbiamo salvare l’Italia, quale Italia quella dei ricchi delle multinazinali delle grandi aziende che fanno cassa e non pagano tasse. No questa manovra non è giusta, come al solito toglie ai più deboli per far stare a galla i soliti ignoti. Non ci sto il mio senso di responsabilità mi dice che è troppo, troppo cara questa ici,troppo ingiusto l’età pensionabile lavoro da quando ho ventanni verserò 48 anni di contributi per prendere si o no 800 euro di pensione, ma vogliamo scherzare,,,,,,,,,,,,,,,,