Approvato alla Camera il testo unico sulla coltivazione della vite e la produzione del vino. Dopo decenni di attesa l’Italia ha finalmente un’unica norma che regola tutte le attività legate alla coltivazione, alla produzione e al commercio del vino. Un risultato che è frutto di un lungo lavoro che ha prodotto un testo di 90 articoli, condiviso con tutta la filiera vitivinicola italiana e che ci ha visto impegnati come parlamentari del Pd, in una campagna di ascolto e confronto, anche nel nostro territorio. Siena, infatti, ha ospitato un incontro sul vino che ha coinvolto anche i consorzi e i produttori locali. Il nuovo testo unico riconosce in legge la viticoltura come patrimonio del nostro Paese, non solo come importante voce economica, ma anche dal punto di vista del suo valore paesaggistico e ambientale. Una legge che finalmente riconosce quella viticoltura eroica, spesso unica attività che presidia aree complesse e marginali, dove l’attività agricola legata al vino rappresenta anche una forma di tutela contro il pericolo di dissesto idrogeologico. La norma, infatti, riordina competenze e procedure, chiarisce il sistema dell’etichettatura e dei controlli e snellisce la burocrazia. Nella discussione, prima in commissione e poi in aula, il testo è stato arricchito e integrato anche con il riconoscimento di tutte quelle attività connesse con la produzione di vino, come l’enoturismo, attività che, come dimostrano i dati del XII Rapporto sull’Enoturismo presentati alla Bit di Milano dalle Città del Vino, attrae oltre 10 milioni di turisti per una spesa per le visite in cantina di circa 2.5 miliardi di euro.
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