Finalmente un passo importante per la tutela delle donne e per la prevenzione degli atti di violenza sta per essere fatto. In questi giorni, infatti, è stato approvato dalla Commissione esteri della Camera dei deputati, il testo che porterà alla ratifica della Convenzione di Istanbul per il contrasto alla violenza sulle donne e alla violenza domestica. Una ratifica che abbiamo chiesto più e più volte, con vari atti (anche io ho contribuito con interrogazioni e con una mozione) e che adesso sta diventando sempre più urgente, visto il trend in continua crescita delle donne vittime di violenza e le grandi difficoltà dei centri antiviolenza, che hanno bisogno di risorse su cui contare per fornire assistenza e rifugio alle vittime.
Anche i centri antiviolenza devono essere a loro volta tutelati, perché sono sottoposti continuamente a rischi e difficoltà economiche. Nei giorni scorsi il caso dell’incendio al portone di “Artemisia”: un atto intimidatorio indegno nei confronti delle tante volontarie e in qualche modo verso quelle donne che hanno subito una violenza e che cercano di recuperare la loro dignità e la loro vita. I centri antiviolenza sono un rifugio fondamentale per chi subisce molestie o violenze e purtroppo negli ultimi anni il trend delle donne che si rivolge a queste strutture per chiedere aiuto è aumentato, testimoniando da una parte che il fenomeno della violenza contro le donne è ancora gravissimo nel nostro Paese, e dall’altra che c’è una maggiore tendenza a reagire ai soprusi subiti, denunciando l’accaduto e cercando protezione per poter ricominciare a vivere. Secondo quanto riportato dall’associazione Artemisia, nel 2012 sono state 1832 le donne che si sono rivolte ai centri antiviolenza in Toscana: a Firenze il 25 per cento delle donne che hanno chiesto aiuto hanno dai 30 ai 39 anni, il 10 per cento supera i 60 anni e il 30 per cento ha un’età compresa tra i 40 e i 49 anni. Anche per tutto questo è urgente che la Convenzione di Istanbul venga ratificata dal nostro Parlamento, e che i centri antiviolenza vengano sostenuti anche con adeguati finanziamenti. Sono certa che in tante, e anche noi parlamentari toscane, saremo insieme alle volontarie di Artemisia per reagire e ridare serenità alle donne accolte.
Le vittime del femminicidio sono sempre di più. Lo scorso anno sono stati 124 i casi di femminicidio, e la tendenza non sembra essere migliore per l’anno in corso. Gli impegni presi dal Ministro alle pari opportunità, Josefa Idem, sono importantissimi, ma adesso occorre che Governo e Parlamento mettano in campo e approvino tutti i provvedimenti urgenti affinché il nostro Paese dimostri pienamente e con energia di voler reagire con forza ed efficacia a un fenomeno che va fermato agendo su tanti fronti contemporaneamente. C’è bisogno di intervenire a sostegno delle azioni che tante amministrazioni locali si stanno sforzando di promuovere, della formazione del personale di strutture sanitarie, sociali e di pubblica sicurezza. C’è bisogno di azioni di carattere culturale nelle scuole e verso le giovani generazioni, c’è da intervenire sull’uso offensivo del corpo delle donne nella pubblicità e in tv. Sono tanti i versanti su cui lavorare, ci sono tante proposte di legge depositate da vari gruppi parlamentari. Intanto iniziamo con la ratifica della Convenzione europea di Istanbul, che finalmente arriverà martedì prossimo alla Camera.