Violenza sulle donne, il Governo non ha firmato la convenzione

La deputata toscana Pd interroga i ministri Frattini e Carfagna sull’assenza italiana alla ‘Convenzione europea per la prevenzione e la lotta alla violenza sulle donne’ dello scorso maggio

“Manca la firma del nostro Paese nella ‘Convenzione europea per la prevenzione e la lotta alla violenza sulle donne’, il documento europeo che costituisce, ad oggi, il primo strumento giuridico internazionale vincolante per contrastare e prevenire con efficacia la violenza di genere, un fenomeno che in Italia coinvolge direttamente un quarto della popolazione femminile, con reati che spesso rimangono impuniti. Si tratta di un’assenza gravissima, della quale non comprendiamo il motivo e che conferma la strana idea che questo paese sembra avere dell’Europa”. Con queste parole Susanna Cenni, parlamentare toscana Pd, commenta l’interrogazione depositata in questi giorni al Ministro degli Affari Esteri, Franco Frattini e al Ministro per le Pari Opportunità, Mara Carfagna, nella quale denuncia la mancata partecipazione e la mancata firma del governo italiano ai lavori dello scorso maggio a Instanbul, che hanno portato al varo della ‘Convenzione europea per la prevenzione e la lotta alla violenza sulle donne’. L’interrogazione è stata firmata da gran parte delle parlamentari del Pd.
“La convenzione – continua Cenni – rappresenta il primo strumento giuridicamente vincolante a livello europeo, per la creazione di un quadro giuridico completo per combattere la violenza, puntando sul piano preventivo più che su quello repressivo. Nel testo, firmato ad oggi da almeno sedici Stati membri tra i quali non figura l’Italia, sono indicate una serie di misure da adottare per tentare di combattere la violenza, proteggere le vittime e perseguire gli autori dei reati. In particolare nella convenzione è prevista la penalizzazione delle violenze contro le donne, i matrimoni forzati, le mutilazioni genitali, lo stalking, le violenze fisiche, psicologiche e sessuali. Il documento prevede inoltre la creazione di un sistema di monitoraggio, utile a tenere sotto controllo lo sviluppo del fenomeno”.
“La violenza di genere è un problema che nel nostro paese affligge milioni di donne – continua la deputata toscana – La scorsa settimana, durante la XIII Conferenza internazionale promossa dalla Rete Europea delle Donne contro la violenza di genere, è partita ufficialmente a Roma la richiesta al governo italiano di rafforzare e sostenere la rete dei centri antiviolenza e di firmare la convenzione che vede l’impegno e la ratifica di tutti i principali Paesi Europei”.
“Politiche efficaci, determinazione, collaborazione tra Enti, istituzioni, forze dell’ordine, Rete dei centri Antiviolenza: solo così si fanno passi avanti, e l’Europa tenta di dare strumenti ed indicazioni chiare. Già da alcuni anni numerose risoluzioni delle Nazioni unite, del Parlamento europeo e di organismi sovranazionali, hanno disposto piani di azione che i governi avrebbero dovuto adottare per combattere questa piaga, individuando obiettivi e misure comuni. Le Deputate PD sin dall’inizio di questa legislatura hanno vigilato, chiesto impegni al Governo, ed anche sostenuto la legge sullo stalking. Le risposte sono però sin ad oggi state frammentate e poco efficaci.

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