Sabato 5 e domenica 6 dicembre torna, dopo l’esperienza pilota dello scorso anno, Vivere Bio 2015: una due giorni organizzata da Comune di Pratovecchio Stia, l’Ente Parco Nazionale, la Regione Toscana e una miriade di soggetti pubblici e privati con in prima fila il Biodistretto Casentino. La manifestazione dedicata al mondo bio – dall’alimentare al tessile, fino alla bioedilizia – punta allo sviluppo e alla diffusione di un modello economico diverso un modo diverso di consumare, coltivare e fare economia.
Io prenderò parte nel giorno dell’inaugurazione, sabato 5 dicembre, al convegno su agricoltura biologica e agrobiodiversà per illustrare la legge sulla biodiversità agraria. Un contributo che si unisce a quello di ricercatori, professori e istituzioni per far conoscere e per aiutare a crescere un settore, come quello biologico, che nella nostra regione può contare su 4.463 aziende censite a settembre 2015. In crescita anche il numero di aziende biologiche che praticano anche l’agricoltura sociale, passate da una decina nel 2007 ad oltre 30 nel 2014. Come importanti sono anche i numeri delle aziende e dei lavoratori che utilizzano i prodotti boschivi per sviluppare sistemi alternativi legati all’edilizia.
Un tesoro naturale che cresce e si rafforza anche grazie agli investimenti green, alla diffusione delle pratiche di coltivazione e di utilizzo del suolo incentrate su sistemi economici locali costruiti attorno al valore del cibo e delle varietà. Uno sviluppo che non può prescindere dalla tutela delle varietà, delle foreste e del biologico. Due giorni per confrontarsi, discutere e ascoltare perché un altro mondo è possibile e io ci credo.